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ACQUA “RICCA” DI SALI MINERALI? UNA DELLE BUFALE PIÙ DURE A MORIRE

  • Immagine del redattore: Simone Moscato
    Simone Moscato
  • 21 apr
  • Tempo di lettura: 3 min

Ogni tanto rispunta fuori, come i tormentoni d’estate: la convinzione che bere un’acqua “ricca” di sali minerali faccia bene alla salute.


C’è sempre qualcuno pronto a difenderla, con l’aria di chi ti sta facendo un favore, dicendoti che i sali sono importanti per il corpo umano.


E fin qui, niente da dire. Il punto è: quali sali? In che forma?


E soprattutto: il nostro corpo li assimila davvero se li beviamo disciolti nell’acqua?


Spoiler: no.


RICCA DI SALI” NON VUOL DIRE NIENTE, SE QUEI SALI NON LI USI


In natura, esistono sali organici e sali inorganici.


Quelli organici sono contenuti negli alimenti: nella frutta, nella verdura, nella carne, nei legumi… e il nostro corpo li riconosce e li assimila. Sono già “lavorati” da altri organismi viventi e quindi biodisponibili.


I sali disciolti nell’acqua, invece, sono inorganici. Sono minerali “nudi”, non legati a molecole organiche. E il nostro corpo, che è un essere eterotrofo, cioè che si nutre di sostanze già trasformate dalla vita, non li sa utilizzare.


E ALLORA? CHE SUCCEDE QUANDO LI BEVIAMO?


Succede che li ingeriamo… ma non li assimiliamo.


Se cercassi di usare un vecchio telefono a gettoni il processo sarebbe semplice: butti dentro il dischetto metallico e lui funziona. Fine.


Sistema meccanico, gettone del giusto peso, risultato immediato.


Ma il nostro corpo non funziona così. Non è un sistema semplice.


È un organismo complesso che se il minerale non è in forma biodisponibile, non lo integra nel metabolismo. Lo riconosce come “estraneo” e lo elimina. Stop.


Tradotto: se bevi calcio inorganico, non stai rafforzando le ossa. Stai solo dando lavoro extra ai reni.


MA ALLORA PERCHÉ LE AZIENDE LO SBANDIERANO?


Perché fa marketing. “Ricca di sali minerali” suona bene. Sembra importante, sembra tecnico, sembra un plus.


Peccato che non dica nulla sulla reale utilità di quei sali per il tuo organismo. È come dire che un’auto è “ricca di pezzi di ferro”. Vero, ma a te interessa se funziona, non quanto metallo c’è dentro.


In più, ci si dimentica un altro piccolo dettaglio: un’acqua troppo “ricca” di sali può persino diventare un problema.

TROPPI SALI NELL’ACQUA = TROPPO LAVORO PER RENI E FEGATO


Bere ogni giorno un’acqua con alto residuo fisso (cioè con tanti sali inorganici disciolti) costringe i tuoi reni a uno sforzo inutile e continuo.


Devi smaltire ciò che non usi. E col tempo, questo può diventare un carico pesante, soprattutto per chi ha problemi di pressione, di reni o di metabolismo lento.


E no, non parliamo di quantità enormi. È l’accumulo quotidiano, costante, che fa la differenza.


QUINDI COSA DOVREBBE ESSERCI DAVVERO NELL’ACQUA?


L’acqua, per essere di buona qualità, non deve portarti sali. Deve portarti idratazione e purezza.


Una buona acqua è:


  • Leggera, con basso residuo fisso (sotto i 50 mg/l, per capirci);

  • Pulita, senza metalli pesanti, nitrati, cloruri, microplastiche e compagnia bella;

  • Viva, nel senso che non è stata troppo trattata e non è rimasta mesi dentro bottiglie di plastica;

  • Stabile, cioè priva di sbalzi di acidità, odori strani, o retrogusti metallici.



Il tuo corpo non ha bisogno di sali minerali disciolti nell’acqua. Ha bisogno di un’acqua che lo aiuti a funzionare meglio, non che gli aggiunga altri cos’è da filtrare.


“MA ALLORA DA DOVE LI PRENDO I SALI MINERALI?”


Dalla dieta. Quella vera. Quella fatta di cibo. Frutta, verdura, pesce, semi oleosi, carne magra, uova, ecc.

Tutti alimenti in cui i sali sono già stati resi biodisponibili da altri organismi viventi. Tu li mangi, li digerisci, e il tuo corpo se ne appropria.


Bevendo acqua minerale “ricca”, invece, non stai aggiungendo niente.


Anzi, a volte stai solo intossicando piano piano i filtri naturali del tuo corpo.


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