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L'incubo del cromo esavalente: un'inchiesta sull'acqua potabile avvelenata

  • Immagine del redattore: Simone Moscato
    Simone Moscato
  • 5 feb 2024
  • Tempo di lettura: 4 min

Aggiornamento: 6 feb 2024




Introduzione:

L'acqua, fonte di vita e simbolo di purezza, si trasforma in un incubo quando viene contaminata da sostanze tossiche. Tra queste, il cromo esavalente (Cr(VI)) rappresenta una minaccia silenziosa e incombente per la salute pubblica, infiltrandosi nelle falde acquifere e avvelenando l'acqua che sgorga dai nostri rubinetti.


La natura insidiosa del Cr(VI):

Il cromo esavalente è una forma altamente tossica del cromo, un metallo presente in natura. La sua elevata solubilità in acqua lo rende particolarmente pericoloso, in quanto si diffonde facilmente contaminando le fonti di acqua potabile. A differenza del cromo trivalente (Cr(III)), un nutriente essenziale in piccole quantità, il Cr(VI) è un cancerogeno accertato e può causare gravi danni alla salute umana.


Un nemico dalle mille sfaccettature:

Le fonti di contaminazione da cromo esavalente sono molteplici e diffuse:

  • Rifiuti industriali: Scarichi illegali o inadeguati di stabilimenti industriali, come concerie, industrie chimiche e impianti di produzione di acciaio inossidabile, possono riversare ingenti quantità di Cr(VI) nell'ambiente.

  • Discariche non regolamentate: La discarica incontrollata di rifiuti industriali e urbani può causare la percolazione del cromo esavalente nel terreno e la contaminazione delle falde acquifere.

  • Fertilizzanti e pesticidi: L'uso di alcuni fertilizzanti e pesticidi contenenti cromo può contribuire alla contaminazione del suolo e delle acque.

  • Deflusso agricolo: L'irrigazione con acque contaminate da Cr(VI) può inquinare i terreni agricoli e le colture.


Un pericolo per la salute pubblica:

L'esposizione prolungata al cromo esavalente può avere conseguenze devastanti per la salute umana:

  • Cancro: Il Cr(VI) è un potente cancerogeno, in particolare per il tumore al polmone. L'inalazione o l'ingestione di acqua contaminata può aumentare significativamente il rischio di sviluppare questa grave malattia.

  • Danni al fegato: Il cromo esavalente può danneggiare il fegato, causando insufficienza epatica e altre complicazioni.

  • Problemi respiratori: L'esposizione al Cr(VI) può irritare le vie respiratorie e causare difficoltà respiratorie, asma e bronchite cronica.

  • Alterazioni del DNA: Il cromo esavalente può danneggiare il DNA, aumentando il rischio di mutazioni genetiche e malattie ereditarie.

  • Danni al sistema riproduttivo: Il Cr(VI) può danneggiare il sistema riproduttivo maschile e femminile, causando infertilità e problemi di sviluppo fetale.


Un'epidemia silenziosa in Italia:

L'inquinamento da cromo esavalente rappresenta un problema serio in diverse zone d'Italia, soprattutto in aree con un'intensa attività industriale passata o presente.

Emblematica è la vicenda di Tezze sul Brenta:

Un piccolo comune veneto dove, per decenni, l'azienda Tricom ha sversato illegalmente cromo esavalente nelle acque reflue, contaminando le falde acquifere e l'acqua potabile di migliaia di persone. La storia di Tezze sul Brenta è un esempio drammatico di come l'inquinamento da Cr(VI) possa avvelenare la vita di una comunità, causando un'epidemia di malattie e tumori.


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(Una pratolina di Tezze, una margherita che ha subito alterazioni al DNA a causa dell’inquinamento da cromo VI)


Altre zone a rischio:

  • Porto Marghera: La zona industriale di Porto Marghera, vicino a Venezia, è stata a lungo interessata da inquinamento da metalli pesanti, incluso il cromo esavalente.

  • Taranto: L'Ilva di Taranto, uno dei più grandi stabilimenti siderurgici d'Europa, è stato accusato di aver contaminato l'ambiente circostante con cromo esavalente e altri inquinanti.

  • Zone industriali dismesse: Alcune aree industriali dismesse in Italia potrebbero essere contaminate da cromo esavalente, a causa delle attività industriali che vi si svolgevano in passato.


L'inadeguatezza delle misure di controllo:

Nonostante la gravità del problema, le misure di controllo e bonifica delle aree contaminate da cromo esavalente sono spesso inadeguate, lente e frammentarie. Le autorità di competenza, infatti, si scontrano con diverse difficoltà:

  • Mancanza di risorse: Le bonifiche di siti contaminati da Cr(VI) sono costose e richiedono tecnologie avanzate.Molte amministrazioni locali, spesso prive di risorse sufficienti, si trovano impossibilitate ad intervenire in modo efficace.

  • Lungaggini burocratiche: Le procedure di gestione delle bonifiche sono spesso complesse e lente, ostacolando un intervento tempestivo per fermare la contaminazione.

  • Interessi economici contrastanti: Le grandi industrie inquinanti possono esercitare pressioni per rallentare o ostacolare le bonifiche, tutelando i propri interessi economici a scapito della salute pubblica.

  • La mancanza di trasparenza: Spesso manca un'adeguata comunicazione e informazione da parte delle istituzioni e delle aziende coinvolte, lasciando la popolazione all'oscuro dei rischi a cui è esposta. Questo silenzio genera sfiducia e preoccupazione tra i cittadini che si sentono abbandonati a sé stessi di fronte a un pericolo invisibile.


Cosa possiamo fare per proteggerci?

Nonostante le difficoltà, esistono azioni concrete che possiamo intraprendere per salvaguardarci dal cromo esavalente:

  • Informarsi: Iniziamo conoscendo i potenziali rischi delle nostre zone di residenza. Richiediamo alle autorità locali informazioni sulla qualità dell'acqua potabile e sui livelli di cromo esavalente presenti.

  • Analizzare l'acqua: Se necessario, richiediamo un'analisi dell'acqua del rubinetto a laboratori specializzati o richiedendo gratuitamente il nostro esclusivo SplashTest

  • Depuratori domestici: Investire in sistemi di depurazione dell'acqua potabile con tecnologie ad osmosi inversa o a scambio ionico, certificate per la rimozione del cromo esavalente.

  • Pressione sul sistema: Mobilitiamoci ed esercitiamo pressione su istituzioni e aziende per richiedere bonifiche efficaci, controlli rigorosi e trasparenza.

  • Educazione e consapevolezza: Diffondiamo informazione e sensibilizziamo le comunità sui rischi del cromo esavalente e sull'importanza di tutelare la qualità dell'acqua potabile.





Combattere l'indifferenza:

L'inquinamento da cromo esavalente è un problema complesso che richiede un impegno collettivo. Non possiamo rimanere indifferenti davanti a un pericolo che minaccia la nostra salute e il diritto ad avere accesso ad acqua potabile sicura.  Condividi questo contenuto con tutti i tuoi amici e le persone che pensi lo possano ritenere utile.

Ricordiamo: proteggere l'acqua potabile significa proteggere noi stessi, le generazioni future e l'ambiente in cui viviamo.Non è solo una questione di salute, ma anche di giustizia e responsabilità.




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Fonti e approfondimenti:


Diffondiamo questo messaggio! Proteggiamo l'acqua, proteggiamo la vita.

 
 
 

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